Spicchietto di Lunablu

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B_NORM  
view post Posted on 16/11/2010, 09:24 by: Lunablu79Reply
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Diana, la dea della caccia e della luna, è una delle divinità più importanti della mitologia classica; viene identificata nella corrispondente figura greca di Artemide (anche se la somiglianza è molto superficiale). Custode delle fonti e dei torrenti, è considerata anche la protettrice degli animali selvatici.

Secondo la leggenda, Diana - giovane vergine abile nella caccia, irascibile quanto vendicativa - era amante della solitudine e nemica dei banchetti; era solita aggirarsi in luoghi isolati. In nome di Amore aveva fatto voto di castità e per questo motivo si mostrava affabile, se non addirittura protettiva, solo verso chi - come Ippolito e le ninfe che promettevano di mantenere la verginità - si affidava a lei. Per contro, in molte culture è ritenuta protettrice delle donne, cui assicurava parti non dolorosi.

A Creta veniva venerata una dea protettrice dei boschi e delle montagne; ugualmente, a Efeso, fu a lungo praticato il culto di una similare divinità i cui connotati conducono però alla dea frigia Cibele e alla dea che in tutto il bacino dell'Egeo rappresentava la Madre Terra, Rea.
è possibile vedere anche una associazione della figura di Diana con quella della divinità lunare Selene: in molti riti dei romani, inoltre, Diana venerata come divinità trina, punto di congiunzione della Terra e della Luna per personificare il Cielo (in contrasto a Ecate cui era riservato il Regno dei Morti).

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Comments: 0 | Views: 247Last Post by: Lunablu79 (16/11/2010, 09:24)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/11/2010, 10:43 by: Lunablu79Reply
DIZIONARIO DI MITOLOGIA NORDICA

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AASKERIA: le scorribande notturne di Odino e Frigg, specialmente durante le tempeste nelle notti di Yule.

ADILS: leggendario re di Uppsala in Svezia, sua moglie Yrsa era la madre di Hrolf Kraki.

AEGIR: È il dio dell'oceano, conosciuto anche con i nomi di Hler o Ymer. Possiede un palazzo in fondo ai flutti, dove ospita le altre divinità. Sposo di Ran (dea che attira ogni cosa verso il fondo del mare), ha avuto da lei nove figlie, le Ondine: Himingläfa, Dufa, Hadda, Hefring, Udur, Hrönn, Bylzia, Bara, Kolga. Ciascuna di esse rappresenta uno dei diversi aspetti dell'acqua marina.

AESIR: Gli Asi, le Forze creative personificate, gli dei principali che risiedono ad Asgard. Agli inizi dei tempi sono impegnati in una guerra con i Vani, divinità della fertilità e della fecondità.

AGNAR: Figlio di 10 anni del re Geirröth e fratello di Helmgunther. Quando Odino arrivò mascherato e con il nome di Grimnir al castello di Geirröd's, il re non riconobbe il dio e lo fece sedere tra due fuochi per molti giorni. L'unica persona che gli portò cibo e bevanda fu il giovane Agnar. Quando il re finalmente riconobbe Odino salto sulla sua stessa spada e Agnar divenne il nuovo re.

ALAISIAGAE: Valchirie, Dee nordiche della guerra

ALBERICH: Re dei nani, Alberich aveva il suo castello in un palazzo sotterraneo ricavato dalla roccia e decorato da gemme e metalli preziosi. Custodiva il tesoro dei Nibelunghi ed era anche un potentissimo mago. Diede a Siegfried la spada Balmung e un mantello che rendeva invisibili. Freya ricevette la collana Brisingamen insieme a Draupnir, l'anello di Odino e la spada magica Tyrfing.

ALF: Personaggio centrale nella leggenda del figlio di Hiorvardh; è figlio di Hrodhmar ed uccide in un duello il primo Helgi.

ALFHEIM: "Casa degli Elfi"; è la dimora degli Elfi della Luce; Freyr la ricevette in dono quando mise il primo dente.

ALFHILD: Prima moglie di Híorvardh; madre di Hedhin. È una donna che si vestiva come un guerriero per evitare di sposarsi con il re Alf. Solo quando entrambi vennero quasi a battaglia con la morte e lui si dimostrò forte quanto lei, accettò di sposarlo.

ALOF: Figlia di Franmar; è amata da Attila.

ALSVIDHR: "Supremo nella forza" o "molto saggio"; è uno dei cavalli che trainano il carro del sole.

ALVIS: Il suo nome significa "colui che è saggio in tutto". Era uno della stirpe dei nani. In cambio delle armi che forgiò per gli dèi, gli fu promessa in matrimonio Thrud, figlia di Thor. A Thor non piacque questo patto ed escogitò una prova d'astuzia per impedire il matrimonio. Disse ad Alvis che la sua grande saggezza avrebbe dovuto compensare la sua piccola statura. Thor protrasse questa prova fino all'alba, il momento in cui i raggi del sole uccisero il nano ...

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Divinità
Comments: 0 | Views: 223Last Post by: Lunablu79 (15/11/2010, 10:43)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/11/2010, 10:37 by: Lunablu79Reply
Le Erinni - Furie


Tra gli Dei che hanno sede nell'Inferno , sono da annoverare le terribili Erinni, le Dee della vendetta, le quali hanno il compito di perseguitare chi si era reso colpevole di qualsiasi violazione dell'ordine morale, specialmente nel cerchio dei rapporti di famiglia. Chissà come mai mi si è aperta proprio lì la pagina...

Secondo Esiodo erano nate dal sangue che cadde sulla Terra dalle ferite di Urano quando Egli fu mutilato dal figlio Crono, cosi che il primo delitto di sangue nella più antica famiglia divina si supponeva avesse generato subito lo spirito della vendetta e della punizione.
Altri assegnarono loro diversa origine, come Eschilo che le disse figlie della notte, e Sofocle che le fece figlie delle tenebre. All'inizio non si sapeva il numero di queste Dee ma Euripide fu il primo a parlare di tre Erinni e nell'antica Alessandria se ne conoscevano anche i nomi :

ALETTO - la inquieta
TISIFONE - la punitrice dell'omicidio
MEGERA - l'odiosa

Furono i poeti tragici che più contribuirono a svolgere il concetto delle Erinni e a diffondere tra la gente un'immagine di esse viva e paurosa. Nessun delitto sfugge al loro acuto sguardo, e appena scorto il delitto, subito con implacabile severità si mettono alle calcagne del colpevole e non lo abbandonano più; la loro presenza con la faccia di Gorgoni, con la testa anguicrinita, incute un indicibile spavento..il malcapitato non ha scampo, per quanto tenti non riesce a sfuggir loro; le fiaccole che Esse portano in mano rischiarano di una sinistra luce i passi di lui, e il tormento suo non ha più fine se non quando egli impazzisce e muore.

Come divinità infernali avevano però un doppio aspetto e quindi anche uno più mite e benevolo, questo in connessione con la leggenda di Oreste. Costui infatti colpevole di aver vendicato la morte di suo padre Agamennone uccidendo la madre Clitennestra insieme con il suo amante Egisto,ed era perseguitato dalle Erinni. Girò molto tempo per la Terra senza meta senza trovare pace; ma a Delfo fu protetto da Apollo. che dopo molti riti di espiazione lo mandò ad Atene perchè là fosse giudicato dal celebre tribunale dell'Aeropago, presieduto dalla Dea Atena. Anche lì lo seguirono le Erinni assetate di sangue, ma chiuso il dibattito, a parità di voti avendo Atena stessa ed Apollo votato in favore di lui, fu assolto.
Le Erinni volevano fare le loro vendette su Atene rovinando i raccolti e portando calamità a tutta la terra ma alla fine furono placate da Atena, con le promessa che sopra il colle dell'Aeropago sorgerebbe un tempio a loro dedicato. Cosi le Erinni si piegarono, ridonarono pace e prosperità all'Attica, e col nome di Eumenidi, le ben pesanti, e Semne, venerande, vennero onorate dagli Ateniesi quali Dee benefattrici, terribili si contro i colpevoli, ma benigne verso chi si pentisse e datrici di bene agli onesti.
Non solo ad Atene le Erinni furono oggetto di cu...

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Divinità
Comments: 0 | Views: 1,724Last Post by: Lunablu79 (15/11/2010, 10:37)
 

B_NORM  
view post Posted on 15/11/2010, 10:30 by: Lunablu79Reply
LE DIVINITA' DEL DESTINO
LE MOIRE O PARCHE



Era persuasione comune e radicata presso gli antichi che l'umana vita fosse soggetta al destino, che al momento della nascita di ciascuno già fossero decretate le vicende della sua vita fino al momento del morire. E questo talvota si diceva fosse volontà di Zeus o in genere degli Dei, mentre a volte si concepiva il destino come qualcosa di superiore alla stessa volontà divina, potenza a cui Zeus stesso non poteva sottrarsi. Di qui il concetto delle MOIRE rappresentanti appunto il destino assegnato a ciascuno. In Omero si menziona solo una Moira, ma già Esiodo espone nella Teognonia la leggenda più comune, secondo la quale le Moire erano tre, figlie della Notte, e si chiamavano CLOTO, LACHESI e ATROPO, cioè la FILATRICE, la SORTE e l'INFLESSIBILE; la prima occupata a filare lo stame della vita di ognuno, la seconda rappresentante ciò che c'è di casuale nella vita, la terza l'inevitabile necessità di morire quando l'ora è suonata.
Le Parche come figlie delle Tenebre erano sorelle delle Erinni, le Dee della vendetta che perseguitano il colpevole fino alla morte. Come esecutrici della volontà divina erano messe in rapporto con Zeus reggitore dell'ordine supremo, oppure con Apollo il suo profeta; quindi l'uno e l'altro erano detto MORAIGETI, capi delle Moire.
Presso i Romani il destino era espresso con FATUM, la parola divina; e di questa voce si usava il plurale FATA per indicare la sorte assegnata a ciascuno. Esseri poi corrispondenti alle Moire erano le PARCHE, propriamente Dee della nascita, come la CARMENTES; in origine erano due, NONA e DECUMA, dette cosi dagli ultimi mesi della gestazione; a cui più tardi se ne aggiunse una terza, MORTA, come Dea della morte;cosi alle tre Parche si poterono assegnare le stesse attribuzioni delle greche Moire. Dall'età Augustea iniziò a diffondersi l'uso di FATA a designare le Parche stesse. Da qui l'uso di usare la spinta alle fantansie medievali di immaginare l'esistenza delle fate e tessere intorno a loro racconti meravigliosi. Bellissima pittura delle Parche quella che si legge nell'Epitalamio di Peleo e Tetide di Catullo:

<< Una candida veste il corpo tremulo
loro avvolgendo con purpureo lembo
a piè scendeva e li copriva. Di nivee
bende la fronte annosa avevan recinta,
e trattava la man l'opera eterna.
Tenevani la rocca con la sinistra avvolta di molle lana,
e con la destra sottil traendo con le dita supine
il gian formando, poi, chinato il pollice, in vorticoso giro il ben librato
fuso avvolgevano , lo stame a mano a mano
agguagliando col dente, onde in su gli aridi
labbruzzi rimanevano i morseggiati
lanosi blocchi che sporgevano poc'anzi
dal tenue filo in vimine cestelle erano raccolti
morbidi veli di candida lana.>>



Le arti figurative iniziarono tardi a rappresentare le Moire; il tipo che divenne prevalenteme...

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Comments: 0 | Views: 490Last Post by: Lunablu79 (15/11/2010, 10:30)
 

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