Spicchietto di Lunablu

Le Erinni o Furie

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Lunablu79
view post Posted on 15/11/2010, 10:37




Le Erinni - Furie


Tra gli Dei che hanno sede nell'Inferno , sono da annoverare le terribili Erinni, le Dee della vendetta, le quali hanno il compito di perseguitare chi si era reso colpevole di qualsiasi violazione dell'ordine morale, specialmente nel cerchio dei rapporti di famiglia. Chissà come mai mi si è aperta proprio lì la pagina...

Secondo Esiodo erano nate dal sangue che cadde sulla Terra dalle ferite di Urano quando Egli fu mutilato dal figlio Crono, cosi che il primo delitto di sangue nella più antica famiglia divina si supponeva avesse generato subito lo spirito della vendetta e della punizione.
Altri assegnarono loro diversa origine, come Eschilo che le disse figlie della notte, e Sofocle che le fece figlie delle tenebre. All'inizio non si sapeva il numero di queste Dee ma Euripide fu il primo a parlare di tre Erinni e nell'antica Alessandria se ne conoscevano anche i nomi :

ALETTO - la inquieta
TISIFONE - la punitrice dell'omicidio
MEGERA - l'odiosa

Furono i poeti tragici che più contribuirono a svolgere il concetto delle Erinni e a diffondere tra la gente un'immagine di esse viva e paurosa. Nessun delitto sfugge al loro acuto sguardo, e appena scorto il delitto, subito con implacabile severità si mettono alle calcagne del colpevole e non lo abbandonano più; la loro presenza con la faccia di Gorgoni, con la testa anguicrinita, incute un indicibile spavento..il malcapitato non ha scampo, per quanto tenti non riesce a sfuggir loro; le fiaccole che Esse portano in mano rischiarano di una sinistra luce i passi di lui, e il tormento suo non ha più fine se non quando egli impazzisce e muore.

Come divinità infernali avevano però un doppio aspetto e quindi anche uno più mite e benevolo, questo in connessione con la leggenda di Oreste. Costui infatti colpevole di aver vendicato la morte di suo padre Agamennone uccidendo la madre Clitennestra insieme con il suo amante Egisto,ed era perseguitato dalle Erinni. Girò molto tempo per la Terra senza meta senza trovare pace; ma a Delfo fu protetto da Apollo. che dopo molti riti di espiazione lo mandò ad Atene perchè là fosse giudicato dal celebre tribunale dell'Aeropago, presieduto dalla Dea Atena. Anche lì lo seguirono le Erinni assetate di sangue, ma chiuso il dibattito, a parità di voti avendo Atena stessa ed Apollo votato in favore di lui, fu assolto.
Le Erinni volevano fare le loro vendette su Atene rovinando i raccolti e portando calamità a tutta la terra ma alla fine furono placate da Atena, con le promessa che sopra il colle dell'Aeropago sorgerebbe un tempio a loro dedicato. Cosi le Erinni si piegarono, ridonarono pace e prosperità all'Attica, e col nome di Eumenidi, le ben pesanti, e Semne, venerande, vennero onorate dagli Ateniesi quali Dee benefattrici, terribili si contro i colpevoli, ma benigne verso chi si pentisse e datrici di bene agli onesti.
Non solo ad Atene le Erinni furono oggetto di culto ma anche in Argo, Sicione, nell'Arcadia, nell'Acaia e di solito lo erano con nomi benevoli come Eumenidi, Semne, Potnie (venerande) o Ablabie (innocenti). Loro attributo costante nel culto era il serpente, simbolo in genere delle divinità etoniche.
Nell'Attica era loro sacro il colle e il bosco di Colono, dove venne a cercar pace l'infelice Edipo perseguitato dalle Erinni per delitti involontariamente commessi. Alle Erinni si sacrificavano pecore nere, e si facevano libazioni senza vino, di miele misto con acqua.
I romani chiamarono Furie le Erinni, e senz'altro s'appropriarono i concetti e le leggende ad esse relative. Ma una vera divinità italica rispondente alla greca non pare ci fosse; si ricorda bensì un lucus Furinae cioè un bosco sacro a una Dea Furina; ma se questa Dea Furina avesse nulla a che fare con le Erinni greche non se ne conosce informazione, sebbene gi antichi la identificassero.
Un immagine delle Erinni potentemente scolpita è per i tragici greci, ma c'è differenza grande dall'uno all'altro. Nelle Emerinidi di Eschilo sono dipinte come mostri somiglianti alle Gorgoni e alle Arpie, ma senza ali; sono dette negre e abominande, un triste umore cola dai loro occhi e hanno serpenti al posto dei capelli, la lingua sporge dalla bocca e digrignano i denti; i vestiti sono neri tenuti da una cintura rosseggiante di sangue.
Il loro coro canta :

Già la potente Parca
A noi filando incommutabil sorte,
Tal n'assegnò vicenda:
onde chi 'l giusto varca,
suoi congiunti ponendo a iniqua morte,
noi fin che all'Orco ei scenda
perseguitiam, nè gir laggiù per anco
lasciam sicuro e franco
..........................................
...................tutte dè rei
por le case a soqquadro e la fortuna
quando morte al congiunto osa il congiunto
recar. tosto con rapido
piè chi sparso ha col ferro il nuovo sangue
noi seguiam,benchè forte;e lui raggiunto
rendiam nud'ombra esangue....

Nell'Oreste di Euripide le Eumenidi hanno un altra figura,sono fanciulle con le ali, capelli di serpi e vesti intrise di sangue; come cacciatrici inseguono il reo portando fiaccole in mano. Tale immagine si conservò nei secoli seguenti e servì di modello ad altri poeti come Virgilio, Ovidio, Claudiano. Anche l'arte adottò questo tipo rappresentandole come cacciatrici alate, con asta, arco e frecce, fiaccole o un serpente in mano, a volte anche uno specchio per presentare la propria immagine ai colpevoli.

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Divinità
 
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